Non è nel nome delle difficoltà di attraccare di Roman Abramovich o di qualsiasi altro "magnate" che la popolazione di queste isole, supportate dal parere dell'Unesco, si assoggetteranno passivamente a cedere la propria terra alla società mista "Lipari Porto spa" (a maggioranza di capitale di Condotta d'Acque).
Cosa spinge i concittadini Rodriquez ( più noto come progettista dell'obbrobrioso Palazzo delle Poste), Corrado e Giorgi se non un palese tornaconto personale ancorato ad un congruo stipendio.
Hanno mai pensato codesti "eoliani" al danno ambientale che ne deriverà? Hanno mai ipotizzato quale sarà il futuro degli operatori commerciali e della già moribonda economia locale?
Procedano pure nel loro disegno gli "Angeli dell'Apocalisse"; le generazioni future li additeranno come i distruttori del "paradiso perduto"
Unesco e ambientalisti vegliano ed operano affinchè tale scempio non abbia luogo e.....restano in agguato....
Piero Roux
Legambiente Lipari
domenica 12 luglio 2009
venerdì 13 marzo 2009
SCIOGLIERE LA SOCIETA' CON CONDOTTE D'ACQUA
Legambiente chiede, ancora una volta, al Sindaco Mariano Bruno di sciogliere la società con Condotte d'Acqua alla luce di quanto appena appreso dagli organi di stampa che riportiamo in calce.
(18 febbraio 2009 ) "La condanna a quattro anni di reclusione degli ingegneri Paolo Bruno e Giovanni D'Alessandro, ai vertici della societa' ''Condotte d'acqua'', e' stata chiesta dal pm della Dda di Reggio Calabria, Roberto Di Palma, a conclusione del dibattimento ...
... davanti al gup, svoltosi con rito abbreviato, scaturito dall'operazione ''Arca''.
L'inchiesta, condotta dalla squadra mobile reggina, ha riguardato i lavori e le forniture per l'ammodernamento del tratto dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria tra gli svincoli di Mileto e Rosarno. Secondo l'accusa le cosche imponevano una tangente del 3% alle imprese come tassa ''sicurezza cantiere'', come veniva chiamata in gergo. Il pm ha chiesto la condanna di 39 imputati a pene variabili dai 3 ai 14 anni di reclusione, e 14 assoluzioni. Per Bruno e D'Alessandro, l'accusa ha chiesto la condanna per frode in pubbliche forniture aggravata dall'avere favorito un'associazione mafiosa. Il pm, tra l'altro, ha poi chiesto la condanna a 8 anni per Antonio Ozimo, e a nove anni per Noe' Vazzana, sindacalisti. Nell'inchiesta sono coinvolti anche Pino Bellocco, Orazio De Stefano e Giovanni Bonarrigo, indicati dagli inquirenti come i vertici delle cosche omonime. Per loro il pm ha pero' chiesto il proscioglimento per insufficienza di indizi. L'operazione ''Arca'' aveva preso l'avvio durante la ricerca del boss latitante Pino Bellocco, poi arrestato, ed aveva messo in luce i contatti tra i gruppi Giacobbe, Morogallo, Tassone, Pesce, Mancuso, tutti interessati, secondo l'accusa, a fornire manodopera e calcestruzzo a prezzi gonfiati ad imprese come ''Condotte d'Acqua'' e ''Baldassini-Tognozzi'', tra le piu' importanti imprese edili che avevano vinto le gare d'appalto per il rifacimento dell'A/3."
Fonte: http://www.antimafiaduemila.com/content/view/13152/48/
Piero Roux
(18 febbraio 2009 ) "La condanna a quattro anni di reclusione degli ingegneri Paolo Bruno e Giovanni D'Alessandro, ai vertici della societa' ''Condotte d'acqua'', e' stata chiesta dal pm della Dda di Reggio Calabria, Roberto Di Palma, a conclusione del dibattimento ...
... davanti al gup, svoltosi con rito abbreviato, scaturito dall'operazione ''Arca''.
L'inchiesta, condotta dalla squadra mobile reggina, ha riguardato i lavori e le forniture per l'ammodernamento del tratto dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria tra gli svincoli di Mileto e Rosarno. Secondo l'accusa le cosche imponevano una tangente del 3% alle imprese come tassa ''sicurezza cantiere'', come veniva chiamata in gergo. Il pm ha chiesto la condanna di 39 imputati a pene variabili dai 3 ai 14 anni di reclusione, e 14 assoluzioni. Per Bruno e D'Alessandro, l'accusa ha chiesto la condanna per frode in pubbliche forniture aggravata dall'avere favorito un'associazione mafiosa. Il pm, tra l'altro, ha poi chiesto la condanna a 8 anni per Antonio Ozimo, e a nove anni per Noe' Vazzana, sindacalisti. Nell'inchiesta sono coinvolti anche Pino Bellocco, Orazio De Stefano e Giovanni Bonarrigo, indicati dagli inquirenti come i vertici delle cosche omonime. Per loro il pm ha pero' chiesto il proscioglimento per insufficienza di indizi. L'operazione ''Arca'' aveva preso l'avvio durante la ricerca del boss latitante Pino Bellocco, poi arrestato, ed aveva messo in luce i contatti tra i gruppi Giacobbe, Morogallo, Tassone, Pesce, Mancuso, tutti interessati, secondo l'accusa, a fornire manodopera e calcestruzzo a prezzi gonfiati ad imprese come ''Condotte d'Acqua'' e ''Baldassini-Tognozzi'', tra le piu' importanti imprese edili che avevano vinto le gare d'appalto per il rifacimento dell'A/3."
Fonte: http://www.antimafiaduemila.com/content/view/13152/48/
Piero Roux
sabato 28 febbraio 2009
"Legge Formica" sui porti. Le considerazioni del dottor Pino La Greca
Ho letto la notizia in merito alla legge Formica votata qualche giorno fà all'ars. Per quanto riguarda il riferimento a Lipari la norma prevede due notività importanti:
a) la norma agevolativa non si applicherà a favore di società miste partecipate dai comuni o da altri enti territoriali;
b) è stato interamente cassato il comma 4 del disegno di legge secondo il quale il provvedimento della conferenza dei servizi e l'approvazione del consiglio comunale sarebbero equivalsi ad approvazione di variante al Piano Regolatore Generale e del Piano regolatore portuale.
Senza aver ancora approfondito il testo in tutti i dettagli, credo che nel caso del Comune di Lipari non si possa prescindere dall'approvare il Piano Regolatore dei Porti come votato dal consiglio comunale nella seduta del 6 febbraio 2009 e che qualsiasi opera da realizzare, chiunque sia il progettista o la società proponente, deve andare soggetto a gara o evidenza pubbliche che dir si voglia.
a) la norma agevolativa non si applicherà a favore di società miste partecipate dai comuni o da altri enti territoriali;
b) è stato interamente cassato il comma 4 del disegno di legge secondo il quale il provvedimento della conferenza dei servizi e l'approvazione del consiglio comunale sarebbero equivalsi ad approvazione di variante al Piano Regolatore Generale e del Piano regolatore portuale.
Senza aver ancora approfondito il testo in tutti i dettagli, credo che nel caso del Comune di Lipari non si possa prescindere dall'approvare il Piano Regolatore dei Porti come votato dal consiglio comunale nella seduta del 6 febbraio 2009 e che qualsiasi opera da realizzare, chiunque sia il progettista o la società proponente, deve andare soggetto a gara o evidenza pubbliche che dir si voglia.
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